Tra musica e diplomazia, l'Austria all'epoca del Congresso di Vienna
«La presentazione – spiega di Haslmayr – ripercorre questo periodo storico proponendo l’ascolto di alcuni brani e il loro inquadramento nell’Austria all’inizio del XIX secolo. In tale contesto, la musica ha innanzitutto il potere di riaccendere l’orgoglio patriottico della nazione austriaca, umiliata dal potere militare di Napoleone durante le Guerre di Coalizione. Quando poi il 21 giugno 1813 le truppe alleate sconfiggono l’esercito francese nella battaglia di Vitoria, la musica diviene anche strumento di celebrazione del trionfo».
«La composizione orchestrale Wellingtons Sieg oder die Schlacht bei Vittoria (op. 91) – racconta Haslmayr – farà di Ludwig Van Beethoven il “compositore ufficiale” del Congresso di Vienna. Con la sua arte Beethoven sostiene lo spirito patriottico austriaco e conferisce alla nazione del Congresso una vivacità culturale che non passa inosservata in Europa: egli riceve la cittadinanza onoraria di Vienna e il suo talento viene apprezzato a livello internazionale. La musica, infine, è manifestazione di una realtà e di un’identità culturale, ed in questo senso il Congresso di Vienna costituisce una delle tappe dello sviluppo del valzer viennese».
I principali filoni di ricerca del professor Harald Halsmayr sono l’estetica, il classicismo viennese e la storia della cultura dell’area danubiana. È autore di numerose pubblicazioni su temi di estetica, filosofia e di storia della cultura.