Univ. di Verona - Dipendenze, disturbi alimentari e affettivi
Il convegno è organizzato e presieduto da Cristiano Chiamulera docente del dipartimento di Diagnostica e Sanità pubblica dell’università di Verona.
Numerosi gli ospiti internazionali di prestigio che a Verona si confronteranno sullo stato della ricerca in questo ambito. Tra loro Harriet De Wit dell’università di Chicago che coordinerà la sessione “Ecstasy, la Love Drug”. Tra i relatori anche Joseph LeDoux della New York University, il neuroscienziato che ha ispirato con le sue ricerche il concetto dell’Intelligenza Emotiva.
La scelta è ricaduta su Verona perché sede di una tradizione, che si perpetua nel presente, sugli studi in neuroscienze, ma anche come luogo di aggregazione tra la comunità internazionale e le realtà locali. “L’università scaligera - spiega Chiamulera - ospita tra le migliori competenze cliniche e accademiche a livello nazionale e internazionale in questo settore: dalla neurologia alla psichiatria, dalle neuroscienze alla terapia farmacologica. Per questo saranno numerosi i contributi scientifici presentati da docenti, ricercatori e studenti del nostro ateneo”.
“Le nostre ricerche di base in neuroscienze - aggiunge Leonardo Chelazzi docente del dipartimento di Scienze neurologiche biomediche e del Movimento - sono sempre aderenti alla prospettiva del trasferimento alla pratica clinica. Ne è esempio lo studio della ricercatrice Chiara Della Libera sulla distrazione attenzionale dei fumatori verso gli oggetti legati alla sigaretta. Il lavoro sarà presentato durante il convegno ed è frutto della collaborazione con l’Unità operativa di Medicina delle Dipendenze diretta da Fabio Lugoboni”.