
Nell’articolo pubblicato sulla rivista Nature Communications i ricercatori presentano infatti la nuova specie di dinosauro erbivoro, Tataouinea hannibalis, che non solo rappresenta uno dei dinosauri meglio conservati dell’Africa settentrionale, ma fornisce importanti informazioni sull’apparato respiratorio di alcuni tra i più grandi erbivori del periodo Cretaceo.

Il dinosauro Tataouinea, rinvenuto da Aldo Bacchetta nel 2011 e studiato da Federico Fanti, Andrea Cau, Mohsen Hassine e Michela Contessi, è stato rinvenuto in un ricco giacimento di fossili a sud dell’abitato di Tataouine. Lo scheletro è stato portato alla luce da sedimenti che documentano l’esistenza nel Cretaceo di un ampio sistema estuarino dominato da diverse specie di coccodrilli e caratterizzato da un clima caldo e secco.
La ricerca è stata condotta in collaborazione con l’Integrated Geoscience Research Group dell’Università di Bologna e finanziata da Eni Tunisia, Fondazione Alma Mater e Museo Geologico Giovanni Capellini.