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Univ. di Ferrara - L'intelligenza delle mani

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Proseguono le attività della Scuola Edile di Unife, collegata al laboratorio di Costruzione dell’Architettura 1, coordinate dai docenti Pietromaria Davoli, Theo Zaffagnini e Paola Boarin. “La Scuola Edile si volge ormai da molti anni all’interno della laura magistrale di Architettura del nostro Ateneo – spiegano i coordinatori - con il supporto di istruttori qualificati, che hanno operato per lungo tempo nella Scuola Provinciale Edile di Ravenna, sotto la guida dell'arch. Achille Alberani. E' aperta ai circa 135 studenti del corso di Costruzione dell'Architettura 1 e si svolge nei locali non ristrutturati della sede universitaria di Palazzo Tassoni.
Gli studenti della Scuola lavorano su 2 turni, per un totale di 16 squadre, impegnate a produrre manufatti edilizi di circa 3x3 metri, costituiti da una base in mattoni e malta, da una struttura di copertura in legno con capriate e poi dal pacchetto di chiusura con piano di copertura, isolamento, impermeabilizzazione e lattoneria. Il tutto è indirizzato all’uso di tecnologie di base, perché si tratta di studenti del primo semestre del secondo anno, che hanno appreso in precedenza in veste teorica le tecnologie dei piccoli elementi in laterizio, della calce, delle guaine, degli isolanti, del legno. Alla fine dell’operato, gli studenti smontano sempre le loro opere, per cercare di recuperare il più possibile i materiali al fine di renderli riutilizzabili dai loro colleghi dell'anno successivo, intendendo anche questo come un processo sostenibile per un possibile reimpiego dei componenti”.

“La Scuola comporta un grande sforzo organizzativo – proseguono i coordinatori - supportato dall'Ateneo con fondi per le iniziative didattiche destinate al Dipartimento di Architettura. Nella convinzione che per governare un processo costruttivo, competenza propria dell’architetto, occorra conoscere la complessa gestione delle lavorazioni, dei processi di cantiere e della costante attività di coordinamento che vi deve essere all’interno del luogo della costruzione dell’architettura, l'obiettivo formativo è certamente far comprendere ai futuri architetti che esistono delle regole precise nel cantiere, che vanno rispettate, in particolare nella sua organizzazione, nelle tempistiche, nella successione delle lavorazioni e nella posa delle diverse stratificazioni che compongono le differenti parti dell’organismo edilizio. Tali regole devono essere comprese anche dal progettista per elaborare un progetto cantierabile al meglio. Progettista che spesso poi sarà inoltre anche il Direttore dei Lavori in cantiere”.

Non solo. La Scuola si propone di insegnare il rispetto per le figure di cantiere, la capacità di dialogo e l’ottimizzazione del processo costruttivo, per ridurre la fatica di chi vi opera. Ogni segno e ogni scritta che il progettista inserirà sul disegno dovrà infatti essere interpretata ed eseguita correttamente, senza incomprensioni, da chi lavora in cantiere.

Trovandosi lo studente in prima persona a costruire l'opera, quando tornerà in aula a progettare sul tavolo da disegno, avrà dunque meglio compreso quante e quali informazioni sono necessarie per redigere un buon progetto esecutivo, quali sono il peso, le caratteristiche materiche, le condizioni di posa di alcuni dei materiali fondamentali del processo costruttivo, come pure le regole di coordinazione modulare che devono essere rispettate per il loro assemblaggio.

I coordinatori concludono, inquadrando ulteriormente all'interno del percorso formativo semestrale l'attività della Scuola Edile: “quest’anno il corso fa progettare agli studenti una piccola scuola sostenibile per l’infanzia, bandendo come consuetudine ogni anno un premio di architettura, con una giuria esterna che si riunirà il 15 gennaio 2014 per individuare i migliori progetti elaborati dagli stessi studenti, mentre le premiazioni avverranno in forma pubblica nel mese di Marzo. Occupandosi il corso in primis di progettazione di sistemi costruttivi, l’obiettivo della Scuola è dunque anche quello di far capire l’importanza dell’ intelligenza delle mani, una qualità che chi studia e progetta deve ben comprendere per poter arrivare a provare la soddisfazione, nel suo futuro professionale, di veder realizzate correttamente le proprie idee progettuali. Questo sporcarsi le mani degli studenti con la materia edilizia del cantiere, contribuisce certamente a formare futuri progettisti maggiormente consapevoli dell’intero processo edilizio”.

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