Scienza e Tecnologia
Univ. di Trieste - Quando i veri ricordi vengono sostituiti da abitudini
Gianfranco Dalla Barba, docente al Dipartimento di Scienze della Vita all’Università di Trieste, con la sua équipe all’Istituto del Cervello e del Midollo a Parigi e in collaborazione con i ricercatori del Centro Medico di Foniatria di Padova, ha recentemente dimostrato sperimentalmente in uno studio pubblicato dalla rivista Cortex che le confabulazioni sono costituite da abitudini che “sostituiscono” i veri ricordi. Queste “Confabulazioni Abitudine”, come sono state chiamate, sono ricordi plausibili di eventi personali ripetuti che appartengono alle routine e alle abitudini del paziente, che sono erroneamente evocati come ricordi personali unici e specifici.
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Cuore, dall’orzo arriva “elisir” che può aiutare i vasi sanguigni a rigenerarsi
L’orzo, uno dei cereali più usati nella dieta mediterranea, è una ricca sorgente naturale di una sostanza, il beta-glucano idrosolubile, che stimola la formazione di nuovi vasi sanguigni, in presenza di uno stress ossidativo, e può dunque aiutare le persone infartuate a “riparare” il cuore. E’ questo, in sintesi, il risultato di uno studio appena pubblicato sul “Journal of cellular and molecular medicine” e presentato al più recente congresso della Società europea di cardiologia, che si è tenuto in Spagna nei giorni scorsi.
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Scoperta la vera età del lago più antico d’Europa
E’ più giovane di quanto si credesse, sebbene la sua età, oltre un milione di anni, sia comunque ragguardevole. Si tratta del lago di Ohrid (Ocrida), il lago più antico d’Europa, che si trova a metà fra l’Albania e la Macedonia. L’esatta datazione è stata calcolata da un team internazionale di cui fa parte un gruppo di studiosi italiani guidato da Giovanni Zanchetta, ricercatore del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, e composto da esperti degli Istituti CNR-IGAG (Geologia Ambientale e Geoingegneria) di Roma e CNR-IGG (Geoscienze e Georisorse) di Pisa, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) di Pisa e di Roma e delle Università di Bari e La Sapienza di Roma.
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Zoologia, come colpisce il parassita delle api

Bicocca capofila nel progetto per lo studio del “semaforo” immunitario
L’Università di Milano-Bicocca sarà capofila nel progetto europeo “Toll-Like Receptor 4 activation and function in diseases: an integrated chemical-biology approach - TOLLerant” con l’obiettivo di studiare il ruolo del recettore umano TLR4 e la sua azione in patologie di tipo infettivo, infiammatorio e autoimmune, e di concludere la fase preclinica della sperimentazione di nuovi farmaci. La ricerca si propone di indagare ruolo del recettore umano TLR4 (Toll-Like Receptor 4), che normalmente agisce come un sensore alla presenza di batteri, virus ed altri agenti patogeni, innescando le risposte infiammatoria ed immunitaria nell’uomo e nei mammiferi.
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Univ. di Messina - PANLAB: completato il sequenziamento del genoma umano di una famiglia affetta da Retinite Pigmentosa
Il mondo scientifico e l’Università di Messina registrano nuovi risultati di elevato profilo grazie ad nuova e proficua collaborazione tra docenti. Si tratta di una ricerca congiunta che mette in sinergia l’Unità di Produzione Animale del Dipartimento di Scienze Veterinarie con il Laboratorio di Genetica Molecolare della Cattedra di Biologia e Genetica (Dipartimento di Scienze Biomediche e delle Immagini Morfologiche e Funzionali) e in modo particolare i docenti prof. D’Alessandro con la dott.ssa Bertolini e la prof.ssa Sidoti con la dott.ssa Scimone e con il dott. Donato.
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Univ. di Perugia - I rifiuti possono diventare una miniera di materie prime
Il gruppo di ricerca coordinato dal professor Francesco Di Maria (Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Perugia) in collaborazione con il partner tecnologico TSA spa presenterà a Magione (19 - 21 settembre 2014), in occasione della manifestazione Echogreen, i primi risultati del progetto Europeo LIFE+ EMaRES che vede coinvolti la Regione Umbria, il Comune di Magione e la GESENU. Il progetto EMaRES introduce nuovi approcci tecnologici, metodologici e di processo nella gestione dei rifiuti. Il riciclo della materia contenuta in essi non ha più solo il fine di ridurre il consumo di materie prime a tutto vantaggio dell’ambiente, ma diventa una “miniera” dalla quale poter estrarre materie prime rare, preziose e strategiche per l’industria soprattutto quella ad elevato contenuto tecnologico.
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L’Università di Pisa sperimenta un nuovo metodo di tracciabilità in campo vitivinicolo
La tracciabilità dei prodotti alimentari, dalle zone di produzione attraverso la filiera di distribuzione fino al consumatore, è attualmente una priorità nell’ambito della sicurezza alimentare ed è associata alla crescente domanda di qualità da parte dei consumatori stessi. Per la prima volta uno studio coordinato dal il professore Riccardo Petrini del Dipartimento di Scienze della Terra della Università di Pisa ha sperimentato un innovativo metodo di tracciabilità ai mosti ottenuti da vitigni di Glera di dieci aziende vitivinicole nell’area di produzione del Prosecco DOC del Veneto. I risultati della ricerca durata tre vendemmie consecutive, dal 2011 al 2013, sono stati appena pubblicati sulla rivista “Food Chemistry”.
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Non solo orecchio. I musicisti professionisti hanno neuroni specchio specializzati

Univ. di Perugia - Cellule staminali come nuovo dispositivo farmacologico per contrastare la proliferazione tumorale
La ricerca applicata a un modello tumorale particolarmente aggressivo (eseguita in vitro e senza alcuna manipolazione di tipo genetico) indica che le cellule staminali mesenchimali, caricate con un farmaco, possono essere utilizzate come “veicoli” fisiologici efficaci per contrastare la proliferazione tumorale. Lo studio, pubblicato sul Journal of Controlled Release, è il risultato della collaborazione scientifica tra le Università degli Studi di Milano, Perugia, Milano-Bicocca e l’Istituto Besta di Milano. Alla ricerca hanno contribuito i professori Piero Ceccarelli e Luisa Pascucci del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Ateneo di Perugia.
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Il gioco non è una cosa da bambini: studi linguistici sulla radice indoeuropea del termine rimandano soprattutto alle aree semantiche del “movimento” e del “travestimento”
Giocare non è solamente una cosa da bambini, almeno secondo la linguistica. La sorpresa viene da un recente studio sulla radice indoeuropea del termine che lo ricollega soprattutto all’area semantica del “movimento” e del “travestimento”. Sono queste le conclusioni a cui è giunto Andrea Nuti, ricercatore di Glottologia e Linguistica del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, che da molti anni si occupa del tema e che ha scritto come ultimo contributo in materia il saggio “Sui termini indicanti ‘gioco’ e ‘giocare’ nelle lingue indoeuropee. Una panoramica” pubblicato nel volume “Il gioco e i giochi nel mondo antico” (Edipuglia Bari, 2013).
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