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In Università Cattolica parte un progetto antiriciclaggio finanziato dalla Commissione Europea

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E’ in partenza il Progetto internazionale “Bownet - Identifying the beneficial owner of legal entities in the fight against money laundering networks”, guidato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, con il suo centro di ricerca Transcrime, e finanziato dalla Commissione Europea, DG Affari Interni. Obiettivo del centro di ricerca è fornire uno strumento capace di aprire le ‘scatole cinesi’. Utile a forze di polizia, unità di intelligence finanziaria, banche, revisori contabili e studi legali per capire chi si nasconde davvero dietro quei complessi schemi di società, annidate una nell’altra, e registrate in più paesi, utilizzati per detenere partecipazioni ma anche per evadere le tasse o nascondere flussi di denaro sporco.
Proprio per rappresentare al meglio tutti gli stakeholders interessati da questo progetto, il consorzio internazionale guidato dall’Università Cattolica include il più ampio raggruppamento europeo di registri delle imprese (lo European Business Register - EBR); unità di intelligence finanziario (come la Financial Intelligence Unit danese e la sezione criminalità finanziaria del Ministero dell’Economia e delle Finanze); uno tra i principali gruppi bancari a livello europeo (Unicredit) e una delle maggiori società di consulenza e revisione contabile al mondo (Pricewaterhouse Coopers).

Dare un nome e un volto al beneficiario di tali società non solo è un’arma che le forze dell’ordine hanno a disposizione per identificare e smantellare le reti criminali, ma anche un obbligo richiesto dalla Terza Direttiva Europea antiriciclaggio a banche, istituti finanziari, revisori contabili, studi legali e notarili ogni volta che un loro cliente effettua una transazione sopra una certa soglia.

“Le organizzazioni criminali – spiega Ernesto Savona, professore di criminologia presso l’Università Cattolica di Milano e direttore di Transcrime - fanno spesso uso di sistemi a ‘scatole cinesi’, intestate a prestanome, e registrate in paesi diversi tra cui noti paradisi fiscali, per celare la loro identità e per far perdere le tracce di attività criminali come riciclaggio di denaro, evasione fiscale, corruzione, frode e finanziamento di attività terroristiche. Scoprire chi si nasconde dietro questi schemi risulta spesso difficile per un problema di quantità e qualità dei dati sull’assetto proprietario delle imprese. Il Progetto Bownet, integrando tutte le informazioni disponibili sui beneficiari delle società registrate a livello europeo, rappresenta la prima vera risposta a questo problema”.

Per maggiori informazioni:

TRANSCRIME Joint Research Centre on Transnational Crime
Università Cattolica del Sacro Cuore - Università di Trento
T. 02 72343715/3716 www.transcrime.it


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