Sul cranio dell’infante, in particolare sulla mascella e sulla mandibola, nonché su altri elementi dello scheletro quali omeri, radio e femori, i bioarcheologi che lavorano al progetto - Mindy Pitre della S. Lawrence University e Robert Stark della McMaster University - hanno evidenziato porosità riconducibili allo scorbuto, malattia dovuta alla carenza di vitamina C nell’organismo.La scoperta – documentata in un articolo pubblicato sull’International Journal of Paleopathology – testimonia il primo probabile caso di scorbuto osservato nell'antico Egitto: una dato che mostra l’antichità della malattia e pone interrogativi sul tipo di alimentazione in uso all’epoca nella regione. È probabile infatti che il bambino fosse ancora allattato dalla madre e che quindi la carenza di vitamina C, responsabile della malattia, derivasse dalla dieta materna.
Allo stato attuale è difficile dire se tale carenza dipendesse da una effettiva indisponibilità di certi alimenti o fosse il risultato di scelte culturali, come ad esempio il divieto di mangiare certi cibi. In entrambi i casi, però, questo comportamento alimentare avrebbe provocato la comparsa della malattia che si sarebbe poi rivelata fatale per il bambino.
